CAFFÈ SPIRITUALE
Lunedì, 28 Maggio 2018
LUNEDÌ DELLA VIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)
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✠ Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
VANGELO
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 10,17-27).
In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fce scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!».
MEDITAZIONE
San Clemente d’Alessandria [(150-ca 215), teologo],
Omelia «Quale ricco potrà salvarsi?»
“Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?”
Non conoscere Dio è morire; conoscerlo, vivere in lui, amarlo, cercare di assomigliargli, ecco la sola vita. Se volete la vita eterna…, cercate innanzitutto di conoscerlo anche se “nessuno lo conosce se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare” (Mt 11,27). Dopo Dio, conoscete la grandezza del Redentore e la sua grazia inestimabile, “la legge – dice l’apostolo Giovanni – fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo” (Gv 1,17)… Se la legge di Mosè poteva darci la vita eterna, perché nostro Signore sarebbe venuto al mondo ed avrebbe sofferto per noi dalla nascita alla morte, vivendo tutta la vita umana? Perché quel giovane che compiva i comandamenti della Legge così fedelmente fin dalla giovinezza si sarebbe gettato ai piedi di un altro uomo per chiedere l’immortalità?
Quell’uomo osservava tutta la Legge e l’aveva praticata fin da piccolo… Ma avverte che, se non manca nulla alla sua virtù, manca ancora qualcosa alla sua vita. Ecco perché viene a chiederla a colui che solo può dargliela; è sicuro di essere a posto con la Legge, tuttavia implora il Figlio di Dio… Gli ormeggi della Legge non lo difendono dal rullio ; insicuro, lascia l’ancoraggio pericoloso e viene a gettare l’ancora nel porto del Salvatore.
Gesù non gli rimprovera di aver mancato alla Legge, ma si mette ad amarlo, commosso dall’impegno del buon discepolo. Tuttavia lo definisce ancora imperfetto…: è buon operaio della Legge, ma senza lo slancio per la vita eterna. La santa Legge è come un pedagogo che conduce verso i perfetti comandamenti di Gesù (Gal 3,24) e verso la sua grazia. Gesù è “il termine della legge, perché sia data la giustizia a chiunque crede” (Rm 10,4).
PADRE NOSTRO
ORAZIONE
Concedi, Signore, che il corso degli eventi nel mondo si svolga secondo la tua volontà nella giustizia e nella pace, e la tua Chiesa si dedichi con serena fiducia al tuo servizio. Per Cristo, nostro Signore. Amen.
✠ Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen.
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«Gesù Cristo, da ricco che era, si è fatto povero per voi,
perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà.»(2Cor 8,9)
In Cristo Gesù, vero Dio e vero uomo, sia benedetta questa giornata.
D. Ambroise Atakpa.